Alcoa, 5% quote ai lavoratori. Cgil scettica, Bentivogli (Fim Cisl): “Novità positiva”.

“La partecipazione dei lavoratori all’azionariato nella nuova società che acquisirà lo stabilimento Alcoa di Portovesme è una cosa che vediamo di buon occhio e di cui già mercoledì prossimo, 11 aprile, alle 9.30 riferiremo nell’assemblea convocata con i lavoratori a Carbonia”.

Così il segretario regionale di Cisl metalmeccanici (Fim), Rino Barca, dopo l’annuncio del ministro Calenda al vertice al Mise con i sindacati. “La quota di partecipazione annuale del 5% sarà simbolica – spiega Barca – e un rappresentante dei lavoratori parteciperà nel Consiglio di sorveglianza societario. I lavoratori otterranno una ripartizione degli utili aziendali, quindi economici, in base agli obbiettivi annualmente prefissati”. “È la prima volta che questo accade in Italia con tali modalità – ricorda il segretario di categoria – L’operazione verrà concretizzata, ha affermato il ministro, entro il mese di aprile”. Più cauto il segretario della Fiom-Cgil, Roberto Forresu: “Dobbiamo ancora verificare come avverrebbe questa compartecipazione”, dice all’ANSA. Per il resto, entrambi i sindacalisti auspicano di avere novità il 3 maggio, giorno del prossimo incontro al Mise, soprattutto per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali relativi al secondo semestre del 2018.

Al prossimo tavolo ministeriale fissato per il 3 maggio – ricordano le segreterie di Cgil Sardegna e di Fiom Sulcis-Iglesiente – Sider Alloys si presenterà con il piano industriale e, nel frattempo, scioglierà la riserva sulla società che svolgerà i lavori di rewamping. Resta quindi da definire quale società, fra le tre che hanno presentato un progetto (l’italiana Danieli, la cinese Chinalco e l’americana Ace), si aggiudicherà il rewamping dello stabilimento, quel che si sa è che tra il 20 e il 25 aprile i tecnici di una delle tre saranno presenti a Portovesme per una ulteriore valutazione degli impianti. Cgil e Fiom, inoltre, esprimono un cauto ottimismo sull’ipotesi di acquisto dell’azionariato della new co da parte di Invitalia, ipotesi che, secondo quanto è emerso nella riunione, sembra farsi sempre più concreta: “Giudichiamo positivamente la partecipazione diretta di Invitalia con il venti per cento delle azioni della new co”, dicono Samuele Piddiu (Cgil) e Forresu.

Botta e risposta su Twitter tra Massimo Gibelli, portavoce di Susanna Camusso, e Carlo Calenda sulla quota del 5% di Alcoa da destinare a un’associazione dei lavoratori. “Il 5% di Alcoa a ‘un’associazione di lavoratori’: è l’idea quantomeno problematica di Carlo Calenda”, scrive Gibelli, aggiungendo che “diverso il discorso per il ‘consiglio di sorveglianza’ (se con questo nome non si intende il CdA). Sarebbe un primo e importante passo verso l’applicazione dell’art. 46 della Costituzione”. Si tratta dell’articolo che dice: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”. “E perché sarebbe problematica?”, replica il ministro. “Il 5% va ai lavoratori costituiti in associazione. Gli utili rimangono nella loro associazione e possono essere utilizzati per fini sociali. Il posto in Consiglio di Sorveglianza li rende partecipi decisioni. Credo sia primo caso in Italia”.

“Finalmente in campo la partecipazione”. Così il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli commenta il tavolo sull’Alcoa da cui è emersa la possibilità di destinare a un’associazione dei lavoratori una quota del 5% della nuova società, riservando loro un posto in Consiglio di sorveglianza. “La quota di partecipazione annuale – spiega Bentivogli – sarà simbolica; mentre, ed è questa la novità, un rappresentante dei lavoratori parteciperà nel Consiglio di Sorveglianza”. Per Bentivogli “l’apertura alla partecipazione in questi termini e con queste modalità rappresenta una novità assolutamente positiva. È la prima volta che questo accade nel nostro Paese ed apre spazi inediti sul ruolo del sindacato e dei lavoratori dentro l’impresa. Dovremmo, ora insieme capire le modalità e gli aspetti giuridici, ma l’industria del futuro per essere sostenibile e competitiva, non può non prevedere la partecipazione del lavoro organizzato e dei lavoratori alla gestione strategica dell’impresa”. “Dobbiamo trovare la nostra strada alla partecipazione e ci sembra forviante e inadeguato lo scetticismo che una parte del sindacato ha immediatamente manifestato, ed è ancora più grave prediligere le nazionalizzazioni ad un ruolo strategico e partecipativo dei lavoratori”, prosegue Bentivogli. “La cultura di partecipazione e condivisione, in questo senso come avviene in Germania e nei paesi Scandinavi – prosegue – è la riprova che la partecipazione rende le imprese più solide economicamente e più sostenibili socialmente. Il prossimo 3 maggio è previsto un nuovo incontro presso il MiSE per aprire la discussione del Piano Industriale, per quella data verrà analizzata la bozza di contratto per l’entrata di Invitalia nel capitale societario della Sider Alloys e conseguenzialmente dei lavoratori con il 5%, mentre Governo e Regione forniranno le risposte in merito al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali per il secondo semestre 2018”.

“Le lotte dei lavoratori e del sindacato in Alcoa stanno determinando risultati sempre più importanti: ora sta prendendo piede una forma di partecipazione alla gestione aziendale della newco che, in qualche misura, richiama precetti di natura costituzionale di grande valore”. Lo afferma il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “I nostri delegati non si sono mai arresi e hanno creduto, fino in fondo, alla possibilità di rilanciare quella realtà. In un contesto di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, dunque, il ruolo dei lavoratori e del sindacato si conferma decisivo per realizzare progetti di sviluppo”, aggiunge Barbagallo.

(www.sardiniapost.it, 09.04.2018)

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