Dipendenti in condivisione: la nuova frontiera del welfare aziendale.

Dipendenti in condivisione per poter salvaguardare posti di lavoro e produttività. Questa è la nuova frontiera del welfare aziendale. Grazie alla norma del 2013 che prevede che all’interno di un network aziendale si possano spostare dipendenti, la condivisione dei lavoratori è diventata realtà ed è già stata sperimentata con successo. Rete Giunca, network di imprese nato per proporre iniziative di welfare aziendale rivolte, ha sperimentato nel 2016 questa nuova formula.

IL WELFARE AZIENDALE DI RETE GIUNCA
Rete Giunca welfare aziendale

Rete Giunca unisce 12 aziende del Varesotto

Sotto il nome di Rete Giunca (acronimo di Gruppo imprese unite nel collaborare attivamente) si ritrovano 12 imprese della zona di Varese, per un totale di circa 2 mila dipendenti. Costituitasi nel 2012, Rete Giunca è nato come il primo network di imprese in Italia volto a creare sinergie tra le aziende per tutelare il benessere dei propri dipendenti. Welfare e formazione sono i due punti cardine di questo network, che negli anni ha lavorato ad esempio su progetti dedicati alla conciliazione lavoro – famiglia e alla salute dei propri dipendenti. Car pooling, centri estivi per i figli dei dipendenti, campagne e progetti di prevenzione di alcune malattie. Questi sono solo alcuni dei progetti di welfare aziendale promossi con successo da Rete Giunca. Dal 2016 al welfare aziendale vero e proprio si è aggiunta la condivisione dei dipendenti, strumento utile a conservare i posti di lavoro.

LA CONDIVISIONE STRUMENTO PER CONSERVARE POSTI DI LAVORO

Quello che viene chiamato “distacco del dipendente” e che assume la forma di condivisione della forza lavoro è stato pensato per far fronte a cali o esuberi dovuti alla stagionalità e come soluzione alternativa alle forme di ammortizzazione sociale. Il primo esperimento di condivisione dei dipendenti messo in atto nel 2016 da Rete Giunca ha coinvolto due aziende della rete, con risultati incoraggianti. I riscontri positivi sono arrivati sia dalle aziende, che dai dipendenti stessi e il progetto per il 2017 è quello di continuare in questa direzione, coinvolgendo altre aziende e un numero maggiore di dipendenti.

(L. Bisogni, bimag.it, 29.01.2017)

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