Il fiume carsico della partecipazione, un seminario del Diario del Lavoro.

La partecipazione è un argomento carsico che periodicamente torna d’attualità. Le trasformazioni nel sistema della contrattazione, e soprattutto la sempre maggiore attenzione che viene prestata alla centralità della persona, riportano oggi in primo piano la collaborazione che è possibile realizzare tra il sistema della produzione e il protagonismo dei lavoratori e delle loro rappresentanze. Il dibattito oggi attraversa vari strati del mondo del lavoro, sia pure con attenzioni e sensibilità differenti.

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Memoria audizione sulle disposizioni in materia di partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa.

Di seguito riportiamo la nota e il relativo allegato, presentati, oggi (1 febbraio) alle Commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera dei Deputati, in occasione dell’Audizione informale in merito alle proposte di legge recanti disposizioni in materia di partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa.

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Francesco Delzio – Dare valore al lavoro, la via italiana alla partecipazione dei dipendenti

I lavoratori italiani sono i più infelici al mondo. Il verdetto è contenuto in State of the Global Workplace, autorevole indagine sullo “stato di salute” globale del lavoro realizzata da Gallup, secondo cui soltanto il 4% degli impiegati italiani si sente appagato sul lavoro. E forse non servono le indagini di mercato per capirlo: basta una ricognizione tra amici e parenti per ottenere risultati simili. Eppure, il tema è assente nel dibattito pubblico e nelle agende della classe dirigente del Paese.

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Gianvito Calderaro – Alleanza capitale e lavoro

La partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese è un tema storico sia per il diritto del lavoro che per le relazioni industriali. Di recente abbiamo assistito alla iniziativa del sindacato Cisl, che sul tema ha sempre riservato la sua attenzione. Anche l’Unione Europea (EU), sin dagli anni ’70 , ha sviluppato per decenni una intensa attività normativa, relativamente a diverse forme e gradi di partecipazione, dal diritto alle informazioni, alle consultazioni e fino ai diritti di partecipazione sia nella governance e sia alla partecipazione finanziaria al capitale di rischio delle imprese da parte dei lavoratori.

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Raffaele Bonanni – Partecipazione dei lavoratori nelle imprese: lo sviluppo delle buone pratiche

È l’ora della partecipazione dei lavoratori.

Quella che i tedeschi chiamano la Mitbestimmung, cioè la presenza di rappresentanti dei lavoratori nella stanza dei bottoni delle aziende, in Italia neanche se ne parla. Eppure la rivoluzione digitale che cambia ogni giorno il modo di lavorare e restituisce a chi lavora la capacità di poter leggere i processi lavorativi e lo strapotere delle big tech dovrebbero consigliare di dare più voce in capitolo a chi lavora e non abbandonarli al populismo.

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A tu per tu con l’autore: intervista a Pietro Ichino sulla partecipazione dei lavoratori (RIDL, 2013)

Un dialogo tra Giorgio Impellizzieri, Emmanuele Massagli e Pietro Ichino

L’intervista prende le mosse dalla lettura del saggio “La partecipazione dei lavoratori all’impresa: le ragioni di un ritardo” (in RIDL, 2013, 1, pp. 861-879) con cui Pietro Ichino ha trattato dell’evoluzione storica della partecipazione dei lavoratori e le ragioni della mancata implementazione dell’istituto in Italia. Le tesi e le argomentazioni contenute nel testo sono particolarmente pertinenti nel tempo presente in cui, anche grazie a una proposta di iniziativa legislativa popolare presentata dalla Cisl, è ripartito il dibattito sulla opportunità di una legge di sostegno alla partecipazione.

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Mario Bozzi Sentieri – È arrivato il tempo di applicare l’art. 46 della Costituzione

Siamo alla vigilia di una nuova stagione politico-sindacale? Niente a che vedere – sia chiaro – con la strumentalità di una mobilitazione di piazza, tanto demagogica, quanto inquinata da evidenti commistioni, a sinistra, tra ruolo sindacale (Cgil) e attività di partito (Pd). Le aspettative a cui facciamo riferimento hanno un valore strategico e “di valore” che vanno ben al di là delle contingenze e degli interessi di parte.

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