Giuliano Cazzola – La partecipazione dei lavoratori alla governance delle aziende non può essere un proseguimento del conflitto con altri mezzi

Nei giorni scorsi davanti all’ingresso del mercato delle erbe della mia città mi sono imbattuto in un tavolino che raccoglieva le firme per il referendum contro l’invio delle armi all’Ucraina. Le operazioni procedevano con una discreta partecipazione di persone che accettavano di sottoscrivere. Il che mi ha ferito. Ho allungato il passo imprecando tra me e me, fino a quando, più in là, ho incontrato un altro tavolino illustrato da una bandiera della Cisl dove venivano raccolte le adesioni per la presentazione di una proposta di legge (Pdl) di iniziativa popolare intitolato “Per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori”.

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Marcello Bianchi – Serve una legge per promuovere la democrazia economica?

Le posizioni espresse dalla CISL in occasione dell’ultimo congresso mostrano una chiara impostazione contrattualistica, coerente con la sua storia e i suoi valori fondativi. Viene ribadita la netta contrarietà a interventi legislativi sul salario e sulla rappresentanza, che minerebbero lo stesso ruolo del sindacato in una società pluralistica. Questo si basa proprio sull’autonomia contrattuale delle condizioni di lavoro, in primis i salari, e su un sistema di rappresentanza aperto alla competizione e al riconoscimento reciproco delle parti.

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Lavoro, Cisl, coinvolgere i lavoratori nella gestione delle imprese.

“La scelta di affidare lo sviluppo economico prevalentemente all`azione delle libere imprese private, confermata nel nostro Paese e in tutta l`Europa occidentale all`indomani della seconda guerra mondiale, contiene in sé, come conseguenza esplicita, la necessità di costruire un insieme di regole finalizzate a garantire che le imprese stesse contribuiscano a realizzare, attraverso la creazione di lavoro libero sicuro e dignitoso, assieme a quello materiale, anche lo sviluppo spirituale della società”.

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Intervista a Giovanni Bianchini

Ci parli di lei…
Laureato in Economia e Commercio nel lontano 1967 presso l’Università La Sapienza di Roma nel lontano 1967: sono stato allievo, tra gli altri, di Pietro Onida (relatore della tesi di laurea circa l’uso dei calcolatori elettronici in una Banca di medie dimensioni), Federico Caffè, Giuseppe Murè e Amintore Fanfani. 37 anni di Banca Popolare di Milano, da impiegato fino a Direttore Marketing e Commerciale, vicario del direttore generale. Membro del consiglio di Amministrazione dal 2009 al 2011 e del Consiglio di Sorveglianza nel biennio 2011/2013. Successivamente ho svolto attività di consulente di strategia di management con Silvio Rubbia oltre che per conto di CGIL – Roma e Lazio. Una vita spesa nel settore bancario: ancora oggi nel direttivo di APB, associazione per la pianificazione in Banca.

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Pietro Ichino – La partecipazione delle persone nell’impresa

Per gentile concessione dell’Autore, pubblichiamo in allegato le slides della comunicazione del Sen. Prof. Pietro Ichino alla conferenza-dibattito di giovedì 14 dicembre alle ore 21:00 presso il Circolo PD Gino Giugni in via Astesani 27 a Milano.

P. Ichino – Milano-14XII21-Circolo-PD-Gino-Giugni

(Tratto dal sito www.pietroichino.it)

 

 

Lorenzo Caselli – Il Patto sociale, lavoratori più coinvolti in un capitalismo di valore

Un patto sociale per il rilancio e la ricostruzione del Paese costituisce e non da oggi un’idea forte della Cisl, ribadita dal suo segretario generale Luigi Sbarra in una sua intervista ad ‘Avvenire’. Un patto sociale che per la sua efficacia presuppone la partecipazione dei lavoratori alla gestione di impresa così come avviene in Germania.

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Mario Bozzi Sentieri – Le contraddizioni della sinistra: perché Landini e Letta hanno paura della cogestione alla tedesca?

La cogestione aziendale, annunciata nella Costituzione italiana, ma mai applicata, è ormai una necessità. Lo impongono le trasformazioni tecnologiche, i processi di riconversione industriale, la crisi ed il dopo Covid. In Parlamento giacciono alcune proposte in materia. Sarebbe utile portarle all’attenzione dell’opinione pubblica, facendone oggetto di un confronto tra le parti sociali, rendendo finalmente chiare le rispettive posizioni ed evitando ogni traccheggiamento. Continua la lettura