Mario Sassi – L’importante è partecipare…

Non è certo una sorpresa la cautela della CGIL sul tema. A questo proposito trovo divertente ma testimone sincero  di una cultura il siparietto del segretario FIOM Rosario Rappa “Calenda ha troppa inventiva e sta innovando troppo”.

Calenda, in effetti,  ha un po’ spiazzato tutti con la sua proposta per Alcoa. Le pur diverse forme di partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese non erano da tempo all’ordine del giorno del dibattito politico sindacale.

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L’ex-Alcoa diventa un simbolo: ai lavoratori il 5%.

Partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa con una quota del 5% delle azioni totali della società. Si è concluso con questa novità l’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza dell’ex impianto Alcoa di Portovesme, alla presenza dei vertici di Sider Alloys con l’ad Giuseppe Mannina, del ministro Carlo Calenda, del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, del commissario del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, e Fim, Fiom e Uilm.

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Storie di azione e contrattazione collettiva – Il rinnovo dell’integrativo SCM tra Jobs Act e Industria 4.0.

Nato nel 1952 dalla collaborazione di Nicola Gemmani e Lanfranco Aureli, il gruppo SCM ad oggi coordina, supporta e sviluppa un sistema di eccellenze industriali articolati in tre grandi poli produttivi altamente specializzati, con oltre 3.300 dipendenti e una presenza diretta nei cinque continenti. Leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione di una vasta gamma di materiali, tra cui il legno che rappresenta il core business storico dell’azienda, il Gruppo SCM ha sottoscritto, in data 6 ottobre 2017, il rinnovo dell’integrativo aziendale in presenza delle RSU, assistite da Fiom, Fim, Uilm. L’ipotesi di accordo, che sarà presentata nelle assemblee sindacali dalla prossima settimana, dovrà essere sottoposta all’approvazione dei lavoratori.

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La nuova “Rivoluzione Metalmeccanica”.

Siamo nell’epoca dell’industria 4.0. Il termine Industria 4.0 (o Industry 4.0) “indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti” (da Wikipedia). Il nuovo contesto produttivo pone non pochi problemi al sindacato confederale. Come sta rispondendo a questa sfida? Ne parliamo con Giuseppe Sabella. Sabella è direttore di Think-in, think tank specializzato in lavoro e welfare nel cui comitato scientifico fanno o hanno fatto parte eminenti studiosi e esperti, quali in particolare Tiziano Treu, Giuliano Cazzola e Sergio Belardinelli. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Rivoluzione Metalmeccanica – dal caso Fiat al rinnovo unitario del contratto nazionale” (Guerini e Associati, 2017). Il libro è da pochi giorni nelle librerie.
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Metalmeccanici, sindacati: “Ok dallʼ80% dei lavoratori allʼipotesi di contratto”.

L’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, siglato dai sindacati il 26 novembre e sottoposto al referendum tra i lavoratori dal 19 al 21 dicembre, è stata approvata con l’80,1% dei voti a favore. Lo fa sapere la commissione elettorale nazionale Fim Fiom Uilm, comunicando “l’esito positivo” della consultazione. Le aziende interessate sono 5.986, per un totale di 678.328 dipendenti.

(www.tgcom24.mediaset.it, 22.12.2016)