Focus FCA-Psa – Francesco Seghezzi “Nuove relazioni industriali alla sfida della partecipazione”

Nei prossimi mesi capiremo i dettagli, ma la decisione, all’interno dell’accordo FCA-Psa, di includere nel Consiglio d’amministrazione due membri in rappresentanza dei lavoratori è una novità che non può passare in secondo piano. Ad oggi si sa che la scelta è una conseguenza di una norma che obbliga una società nata dalla fusione di garantire il diritto alla partecipazione nel caso in cui in una delle società che si fondono sia presente.

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Renato Costanzo Gatti – Parliamo di cogestione

Non è solo il movimento delle sardine ad evidenziare la crisi afasica dei partiti, incapaci, tranne la Lega, di parlare con i cittadini in uno schietto confronto, soffocato invece dalla trasformazione dei partiti da “intellettuali collettivi” a comitati elettorali; anche su altri fronti si nota la vivacità di altri organismi democratici che sembrano voler ricominciare a fare politica. Mi riferisco alla recente proposta del segretario CGIL Landini per un impegno di governo-sindacati-Confindustria ad affrontare un futuro per il nostro paese che sembra avviato allo sbriciolamento.

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Alessandro Somma – Quando la Socialdemocrazia tedesca tradì se stessa: Bad Godesberg e il ripudio della democrazia economica

Nel 2019 ricorrono due importanti anniversari tondi che i tedeschi stanno celebrando con una certa enfasi: cento anni fa veniva promulgata la Costituzione di Weimar, la prima in Europa a parlare di diritti sociali e di democrazia economica, mentre settant’anni fa vedeva la luce la Costituzione di Bonn, l’unica nata dalla sconfitta del fascismo a non menzionare i diritti sociali e la democrazia economica.

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La società delle macchine intelligenti: urgenza di un’alleanza fra capitale e lavoro

Si è svolto Sabato 23 febbraio, presso l’Unione Industriale di Torino, il convegno, moderato da Ezio Ercole, Vice-Presidente dell’ Ordine dei Giornalisti del Piemonte, dedicato all’ Industria 4.0: partecipazione e cogestione dei lavoratori nell‘era dell‘intelligenza artificiale, organizzato dall’associazione Europa Nazione Cristiana in collaborazione con l’ UCID, l’ Ordine dei Giornalisti, Alpina e Poesia Attiva.

Riportiamo qui di seguito una breve sintesi degli interventi dei partecipanti e il testo integrale del discorso di Riccardo Lala. Continua la lettura

Dove i dipendenti hanno voce in capitolo.

Anche se ci sono differenze significative all’interno dell’UE con riferimento ai diritti di partecipazione nei consigli di sorveglianza o di amministrazione delle società, l’Europa è relativamente ben messa. Questi diritti sono un “elemento chiave del modello economico europeo”, sostiene Anke Hassel, responsabile scientifico di “Workers‘ Voice and Good Corporate Governance in Transnational Companies in Europe”, il gruppo di lavoro avviato nel 2015 dal direttore dell’IMU, Norbert Kluge. I membri sono professionisti delle imprese, sindacati ed esperti europei e accademici di tutta Europa. È stato analizzato il modo in cui i dipendenti influenzano le decisioni aziendali in altri paesi dell’UE.

Furlan, Cisl, vanno introdotte forme di democrazia economica anche in Italia.

“La debolezza del nostro sistema industriale è sotto gli occhi di tutti. Sono ormai troppi i casi in cui proprietari stranieri sfruttano marchi italiani e delocalizzano all’estero le produzioni, magari dopo aver incassato pure i contributi di Stato”: lo afferma la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una sua lettera pubblicata oggi sul Sole 24 Ore.

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Heinz Bierbaum – I diritti dei lavoratori al primo posto

Si deve constatare che negli ultimi decenni il peso politico del lavoro è diminuito. I diritti dei lavoratori sono stati limitati e i sindacati sono stati indeboliti. È questa la conseguenza della politica neoliberista prevalente da tanti anni. Un elemento centrale della politica neoliberista è l’attacco ai diritti dei lavoratori. La cosiddetta riforma del mercato del lavoro è un fattore principale della politica d’austerità europea, cioè flessibilità dell’organizzazione del lavoro, meno tutela dei lavoratori, priorità degli accordi aziendali sui contratti collettivi, indebolimento dei sindacati.

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