Le alternative alla gig economy come la conosciamo ora.

Lo dicono praticamente tutti: c’è bisogno di regolamentare i lavori della gig economy. Da una parte le startup e gli imprenditori che non vogliono vedere ‘ingessato’ nel vincolo di subordinazione un tipo di lavoro così flessibile e ‘fluido’; dall’altro i lavoratori, che chiedono maggiori tutele e un inquadramento più chiaro rispetto alla ‘prestazione occasionale’ a cui molti sono attualmente sottoposti.

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Impresa e crescita inclusiva: il ruolo dell’impresa nel creare lavoro di qualità.

Il convegno della Fondazione Feltrinelli “Il lavoro conta?“, Milano, 13 Giugno 2018.

Coordinatore: Federico Butera (Fondazione IRSO)

Rapporteur: Niccolò Comiero (LIUC Business School)

Partecipanti al tavolo:

Raffaele Secchi (LIUC Business School), Alberto Gherardini (Università degli Studi di Firenze), Francesco Seghezzi (Adapt), Luciano Pero (Politecnico di Milano), Simone Pulcher (Università di Milano), Francesco Paolo Reale (Fondazione Adecco per le Pari Opportunità), Marco Tognetti (LAMA), Antonio Verona (CGIL), Giuseppe Aiello (Talent Garden), Stefano Arduini (Direttore Vita). Luca Natali (Fisac CGIl).

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Marco Bentivogli – Impariamo a fare errori nuovi

«Sono una casta. Privilegiati che difendono altri privilegiati. Tutelano i fannulloni. Fanno i sindacalisti per non lavorare. Difendono solo le pensioni di anzianità e lasciano i giovani senza la prospettiva di una pensione dignitosa. Rappresentano i garantiti, disinteressandosi dei milioni di precari o di chi il lavoro non ce l’ha. Fanno scioperi che creano disagi più ai cittadini che alle controparti, di cui sono complici. Sono troppo legati alla politica. I bilanci e il tesseramento non sono trasparenti. Sono una cosa vecchia, inutile e dannosa, un retaggio del secolo scorso, un ostacolo alla crescita del Paese. Il sindacato in Italia è stato generalmente un fattore di ritardo che ha diminuito l’efficienza e la competitività complessiva del Paese».

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Firmata a Bologna la “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano”.

Far crescere le piattaforme digitali senza abbassare le tutele dei lavoratori. È questo lo spirito della “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano” che oggi a Bologna viene firmata dal Sindaco Virginio Merola e dall’assessore al Lavoro Marco Lombardo, da Riders Union Bologna, dai segretari di Cgil, Cisl e Uil e dai vertici di Sgnam e Mymenu, marchi della nuova società Meal srl.
La Carta nasce dalle sollecitazioni che Riders Union ha rivolto all’Amministrazione Comunale nel dicembre 2017 e dalla convinzione di aprire un tavolo cittadino che il Sindaco Virginio Merola ha espresso ai lavoratori nel primo incontro avuto lo scorso 12 gennaio.

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Da Olivetti al capitalismo delle piattaforme.

C’era una volta, in un tempo che oggi sembra lontano lontano, un capitalista (e un capitalismo) dal volto umano e soprattutto umanistico. E che, diversamente dai neoliberali di oggi, non voleva trasformare la società in mercato, la vita in concorrenza di tutti contro tutti e ciascuno in mero imprenditore di se stesso. Un capitalista che certo aveva come suo baricentro l’impresa, ma un’impresa che si poneva al servizio della comunità e degli uomini e che voleva perfino democratizzare se stessa conferendo ai lavoratori e alle istituzioni del territorio la proprietà o la partecipazione alla gestione dell’impresa stessa.

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Innovazione tecnologica, Il terziario privato raccoglie la sfida e rilancia un percorso innovativo dal XIX congresso nazionale Fisascat Cisl.

La rivoluzione digitale ha preso il sopravvento e si è già affermata in alcuni settori, come nel terziario privato. Il commercio è il comparto in cui questa rivoluzione ha avuto l’impatto più forte negli ultimi anni, con la crescita esponenziale dell’ecommerce ma la trasformazione è evidente anche nei settori tradizionali del turismo e dei servizi. E’ una analisi sullo stato dell’arte quella che la Fisascat Cisl ha proposto nel corso della seconda giornata dei lavori del XIX Congresso Nazionale di categoria con una tavola rotonda sul tema “Il ruolo del sindacato del terziario, commercio e turismo di fronte alla sfida dell’innovazione tecnologica”.