Pietro Ichino – Nel lavoro agile anche un modello nuovo di impresa

Intervista a cura di Alessandra Ricciardi pubblicata da Italia Oggi il 13 marzo 2020

L ’emergenza coronavirus potrebbe dare il la a una rivoluzione nella gestione del personale e del lavoro.  Una volta individuati compiti ben definiti, con il lavoro agile niente più sedi fisse e timbrature di cartellino, «il corretto adempimento della prestazione non si misurerà più sul tempo passato in azienda, ma sull’esecuzione di quei compiti». Lo smart working a cui stanno ricorrendo le aziende, dice Pietro Ichino, giuslavorista dell’Università di Milano, tra i padri del Jobs act, più volte parlamentare, cofondatore del Pd, è però ancora appesantito da «una serie di bardature burocratiche prive di senso».

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Heinz Bierbaum – I diritti dei lavoratori al primo posto

Si deve constatare che negli ultimi decenni il peso politico del lavoro è diminuito. I diritti dei lavoratori sono stati limitati e i sindacati sono stati indeboliti. È questa la conseguenza della politica neoliberista prevalente da tanti anni. Un elemento centrale della politica neoliberista è l’attacco ai diritti dei lavoratori. La cosiddetta riforma del mercato del lavoro è un fattore principale della politica d’austerità europea, cioè flessibilità dell’organizzazione del lavoro, meno tutela dei lavoratori, priorità degli accordi aziendali sui contratti collettivi, indebolimento dei sindacati.

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Intervista a Mario Sai

Mario Sai è responsabile dell’Ufficio Studi della Camera del Lavoro di Milano. Insegnante, pubblicista, dirigente sindacale. Dagli anni ottanta si è occupato del rapporto tra innovazione tecnologica e cambiamenti nel lavoro da diverse angolature. Come presidente di commissione al Cnel, designato dalla Cgil, ha coordinato dal 1998 al 2004 la stesura dei «Rapporti sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione» in Italia.

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Matteo Pirazzoli – Contro l’accordo quadro tra Confindustria e confederali !

LA POSTA IN GIOCO DELL’ACCORDO QUADRO: LA RISTRUTTURAZIONE DEL CAPITALISMO ITALIANO (INDUSTRIA 4.0).

Si è visto che le nuove tecnologie che si vogliono implementare nell’industria permettono una maggior cooperazione, ovvero aumentano il livello di controllo automatico dei ritmi di lavoro, consentendo di produrre di più e con meno operai, scaricando la maggior parte di fatica fisica e mentale sui lavoratori. In questa maniera i padroni tentano di estrarre maggior plusvalore dagli operai, aumentandone lo sfruttamento con accorgimenti che non implicano elevate spese fisse (si pensi al tristemente famoso braccialetto di Amazon).

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Storie di azione e contrattazione collettiva – Il rinnovo dell’integrativo SCM tra Jobs Act e Industria 4.0.

Nato nel 1952 dalla collaborazione di Nicola Gemmani e Lanfranco Aureli, il gruppo SCM ad oggi coordina, supporta e sviluppa un sistema di eccellenze industriali articolati in tre grandi poli produttivi altamente specializzati, con oltre 3.300 dipendenti e una presenza diretta nei cinque continenti. Leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione di una vasta gamma di materiali, tra cui il legno che rappresenta il core business storico dell’azienda, il Gruppo SCM ha sottoscritto, in data 6 ottobre 2017, il rinnovo dell’integrativo aziendale in presenza delle RSU, assistite da Fiom, Fim, Uilm. L’ipotesi di accordo, che sarà presentata nelle assemblee sindacali dalla prossima settimana, dovrà essere sottoposta all’approvazione dei lavoratori.

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Italian Exhibition Group: rinnovo contratti completato sulle cinque sedi.

Welfare aziendale, ferie solidali, smartworking, comitati paritetici sono al centro dei rinnovi contrattuali di secondo livello per Italian Exhibition Group SpA, nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, che oggi, con la firma del nuovo Contratto Integrativo Aziendale per la location vicentina, completa l’operazione articolata su tutte le sue sedi: Rimini – dove si trovano l’headquarter e il Palacongressi – Vicenza, Milano e Torino.

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Primo Maggio, il futuro del lavoro per il Movimento 5 Stelle.

“Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione”. E’ quanto ricordano i consiglieri regionali di M5s, Gianni Leggieri e Gianni Perrino che aggiungono “’Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire’ fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza”.

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Ancora su impresa e partecipazione.

Torniamo ancora sul tema dell’impresa e della partecipazione, sollecitati dal bel libro di Filippo Peschiera presentato a Roma l’8 novembre scorso, “La collaborazione nella impresa tra capitale e lavoro dal dopo guerra ad oggi: verso il modello renano”. Le Conclusioni del libro sono dell’Ing. Davide Viziano, Presidente del Gruppo Regionale UCID della Liguria e Vice Presidente Nazionale.

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