Più forza ai contratti aziendali.

(…) Dal lavoro a termine alla somministrazione, dalla modifica delle mansioni al part-time, si sono modificati, con le aperture del decreto legislativo 81/2015, gli ambiti nei quali gli accordi di secondo livello possono modificare le regole generali dei singoli istituti.

(A. Rota Porta, Il Sole 24 Ore, 27.07.2015)

Lavoro. Furlan: “Servono relazioni industriali partecipative ed un nuovo modello contrattuale per alzare le buste paga”.

“La Cisl è pronta a sedersi ad un tavolo assieme alle altre organizzazioni sindacali e a Confindustria per ridisegnare il modello sindacale per il nostro Paese”. Accoglie così il segretario generale della Cisl Anna Maria Furlan oggi a Expo per l’Assemblea annuale di Confindustria, “l’invito di Squinzi per individuare assieme nuove relazioni industriali e un nuovo modello contrattuale, dando peso e valore alla contrattazione di secondo livello”.

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Conservatori spiazzati dall’idea renziana di “sindacato unico”.

(…) Con il tramonto del sindacato legato al partito e alla sua ideologia, e con il declino dei partiti ideologici, potrebbe sembrare che serva un unico sindacato nazionale che si occupa solo dei problemi dei lavoratori e non fa “politica partitica” come adombrato da Renzi.

(…) Ma al livello nazionale, tranne che nella teoria marxista-leninista, non c’è un unico interesse dei lavoratori privati e pubblici uniti fra loro contro i datori di lavoro.

(…) Da ciò consegue che occorre passare a sindacati territoriali e aziendali per valorizzare la contrattazione d’azienda e di gruppo e la produttività.

(F. Forte, Il Foglio, 26.05.2015)

Lavoro, la Meloni contro Renzi e Cgil: «Avete uno straccio di idea?»

Tutti a commentare la “gloriosa” frase di Renzi («il posto fisso non c’è più»). Una sequela di commenti inutili, anche irritanti, «ha ragione», «ha torto», «non sa di che parla», «che grande scoperta», «e con questo?», «l’ha detto prima D’Alema», «no, l’hanno detto prima i riformisti democratici». Lo spot è in rete, come al solito il premier ha trovato il modo di farsi un po’ di pubblicità e attirare su di sé i riflettori, come se la questione fosse il “c’è o non c’è, sfoglia la margherita e lo saprai”.

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