Codetermination and power in the workplace.

Pubblichiamo di seguito l’Executive Summary di uno studio, che alleghiamo nella versione completa, condotto da Simon Jäger, Shakked Noy e Benjamin Schoefer per l’Economic Policy Institute.

Economic Policy Institute_Codetermination and power in the workplace


Executive summary

How does codetermination—entitling workers to participate in firm governance, either through membership on company boards or the formation of works councils—affect worker welfare and corporate decision-making?

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Aleksandra Gregorič – Bringing workers into the boardroom: the Nordic way

L’apertura di Theresa May alla partecipazione dei lavoratori all’impresa può aver colto di sorpresa l’opinione pubblica, soprattutto perché è stato uno degli argomenti con cui ha voluto esordire nel nuovo ruolo. In realtà lo considererei una conferma della trasversalità del tema che, in quanto tale, dovrebbe sottrarsi al dibattito politico ed essere valutato come possibile strumento di miglioramento della produttività aziendale. Nei contesti economici de-industrializzati, in particolare, si affermano i “lavoratori della conoscenza”, detentori di competenze specialistiche spesso di alto livello, la cui partecipazione agli organi amministrativi dell’impresa può velocizzare i processi decisionali e aumentare la propensione alla ricerca, allo sviluppo, all’innovazione. Da non sottovalutare, inoltre, l’attuale carenza di rappresentanza sindacale per queste categorie professionali, le quali, partecipando alla gestione, potrebbero contribuire alla trasformazione della “rituale” conflittualità in confronti aperti e apolitici. Gregorič fa riferimento al modello nordico e ne evidenzia i vantaggi in termini di flessibilità e di performance rispetto ad altre governance “stakeholder-friendly”; personalmente condivido, un ottimo esempio di gradualità nell’applicazione di modelli organizzativi innovativi che potrebbe fare breccia nel sistema delle PMI italiane. (nota del redattore)  

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