Francesco Nespoli – Sergio Marchionne, le relazioni industriali nella competizione globale

Sergio Marchionne ha consentito a un’azienda come FIAT di affrontare un nodo strategico per la sua modernizzazione. Dal suo insediamento come amministratore delegato il manager italo-canadese ha infatti sviluppato una strategia di azione che dal livello nazionale si spostava finalmente a quello globale. Competere nel mercato mondiale dell’auto significa disporre di standard produttivi allineati a quelli dei principali competitor, in un settore contraddistinto da margini molto stretti di guadagno su ogni singolo prodotto.

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Sergio Luciano – L’amnesia di Calenda e il rischio Gattopardo per il 5% in mano ai lavoratori

Perfino all’Alitalia funzionò: nel 1997 l’allora amministratore delegato della compagnia di bandiera, Domenico Cempella, firmò un accordo con l’Anpac, il potente sindacato dei piloti amichevolmente definito “Aquila selvaggia”, allora guidato dal comandante Augusto Angioletti, che divenne consigliere d’amministrazione della compagnia, in preparazione di una “fase due” che poi non decollò mai. Ma quel biennio fu l’unico, e l’ultimo, in cui l’azienda godette di una stabile pace sindacale e fece utili.

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Giampiero Bianchi – Imprese-sindacati verso una partecipazione responsabile ?

Non tutto quello che ci viene dalla “globalizzazione” è un problema per il sindacato: può essere anche risorsa e questo è forse il caso dello storico tema della partecipazione. Dalla Scandinavia agli Usa, dalla Germania alla stessa Italia, non son poche infatti le positive esperienze di collaborazione tra sindacati e aziende in cui – anche sulla spinta della grande crisi post 2008, gli attori delle Relazioni sindacali sono spinti a ripensare i propri comportamenti. L’idea dello studio che segue – pubblicato sul n.3/2016 di “Vita e pensiero” – è che il “coinvolgimento del lavoro” nelle vita d’impresa può essere “chiave di successo nella nuova competizione globale”.

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