Bonfiglioli, accordo sull’integrativo.

In data odierna Bonfiglioli Riduttori S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali hanno raggiunto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale che avrà durata di quattro anni e riguarderà tutti i dipendenti del Gruppo. Lo rende noto la stessa azienda.

“Tale ipotesi di accordo, raggiunto nel pieno rispetto della filosofia aziendale, evidenzia quanto l’Innovazione e le Persone siano i pilastri fondamentali su cui consolidare la posizione di Bonfiglioli nel mercato, vincendo così la sfida del cambiamento tecnologico in atto. Continua la lettura

Cam, premio di risultato legato al “merito”.

Addio premio di risultato uguale per tutti al Cam, la società di gestione del ciclo idrico integrato della Marsica, imbocca decisamente la strada della “meritocrazia”. Il “quantum” del salario accessorio, quindi, non sarà più una tantum per tutti i lavoratori, ma sarà il frutto di una attenta valutazione di una serie di parametri, con in testa “il grado di soddisfazione degli utenti”, le performance tese a migliorare il servizio, l’incremento di produttività, redditività, innovazione ed efficacia, la riduzione dei costi, la cura dei materiali, di beni e mezzi aziendali, dell’immagine della società. Continua la lettura

Jobs Act, Volkswagen dribbla la riforma: “In Ducati e Lamborghini più tutele anche ai nuovi assunti”

Firmato un accordo sindacale che garantisce maggiori diritti ai dipendenti degli stabilimenti bolognesi dei due marchi: confronto preventivo alla presenza dei sindacati prima dell’avvio di un licenziamento individuale, no al demansionamento unilaterale, commissioni bilaterali per valutare l’installazione di strumenti di controllo a distanza.

Se Fiat Chrysler da anni non applica più ai suoi dipendenti nemmeno il contratto nazionale dei metalmeccanici, Volkswagen sceglie invece di garantire ai suoi dipendenti italiani tutele aggiuntive rispetto a quelle previste dal Jobs Act. Le direzioni aziendali di Ducati Motor e Automobili Lamborghini, con sede nel Bolognese ma entrambe di proprietà della casa tedesca, hanno infatti sottoscritto il 17 marzo insieme alle organizzazioni sindacali di categoria Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm due accordi sindacali che di fatto aggirano, su alcuni punti, la riforma del lavoro renziana. Garantendo ai circa 3mila dipendenti dei due stabilimenti simbolo della storia italiana dei motori tutele aggiuntive rispetto ai loro colleghi. Continua la lettura