Aleksandra Gregorič – Bringing workers into the boardroom: the Nordic way

L’apertura di Theresa May alla partecipazione dei lavoratori all’impresa può aver colto di sorpresa l’opinione pubblica, soprattutto perché è stato uno degli argomenti con cui ha voluto esordire nel nuovo ruolo. In realtà lo considererei una conferma della trasversalità del tema che, in quanto tale, dovrebbe sottrarsi al dibattito politico ed essere valutato come possibile strumento di miglioramento della produttività aziendale. Nei contesti economici de-industrializzati, in particolare, si affermano i “lavoratori della conoscenza”, detentori di competenze specialistiche spesso di alto livello, la cui partecipazione agli organi amministrativi dell’impresa può velocizzare i processi decisionali e aumentare la propensione alla ricerca, allo sviluppo, all’innovazione. Da non sottovalutare, inoltre, l’attuale carenza di rappresentanza sindacale per queste categorie professionali, le quali, partecipando alla gestione, potrebbero contribuire alla trasformazione della “rituale” conflittualità in confronti aperti e apolitici. Gregorič fa riferimento al modello nordico e ne evidenzia i vantaggi in termini di flessibilità e di performance rispetto ad altre governance “stakeholder-friendly”; personalmente condivido, un ottimo esempio di gradualità nell’applicazione di modelli organizzativi innovativi che potrebbe fare breccia nel sistema delle PMI italiane. (nota del redattore)  

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Worker and consumer representation on boards, which route should the UK take ?

La partecipazione dei lavoratori all’impresa nasce dalla condivisione delle informazioni, si rafforza mediante la consultazione dello staff, dei rappresentanti o dei team di lavoro e, talvolta, si realizza al “terzo livello” della cogestione. Non credo alla gerarchia dei tre livelli di partecipazione: un’ampia condivisione delle informazioni aziendali può rivelarsi molto più produttiva di un complicato processo decisionale mirato a mettere tutti d’accordo. Ogni azienda ha la sua storia e la sua cultura e, di conseguenza, le sue pratiche partecipative. Ma anche un popolo, una nazione o un partito hanno approcci peculiari rispetto al tema della partecipazione. Interessante quindi il contributo di pensiero che pubblichiamo di seguito perché presenta un progetto di riforma “inaspettato” da parte del nuovo primo ministro britannico e, inoltre, ci consente di ripercorrere le diverse applicazioni della codeterminazione nell’Unione Europea. Visionario il progetto di rappresentanza dei consumatori nel board. (nota del Redattore) Continua la lettura

Confindustria: dal Veneto parte la corsa verso la ripresa del Paese.

E per il presidente degli industriali di Padova, Massimo Finco “la rivoluzione industriale parte proprio dalla necessità di stringere, con gli attori istituzionali e sociali, un patto per la produttività del Paese e del Veneto spina dorsale manifatturiera del Paese. Al Governo, al maggiore sindacato italiano, la Cgil di Susanna Camusso, Finco e i colleghi delle altre due associazioni territoriali chiederanno gli strumenti e un impegno ad “allargare la contrattazione aziendale.

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Intervista a Luca Berretti

l-berretti_fotoCi parli di lei…

Attualmente mi occupo di gestione delle risorse umane per un’importante azienda di distribuzione e vendita di energia che opera su tutto il territorio regionale toscano. La mia formazione accademica (Laurea Specialistica in Sociologia e ricerca sociale, indirizzo in Analisi e politiche dello sviluppo locale e regionale, presso l’Università degli studi di Firenze) mi ha portato ad appassionarmi alle tematiche legate al mondo del lavoro, alle sue problematiche ed evoluzioni e agli attori che lo popolano (lavoratori, sindacati, associazioni imprenditoriali, istituzioni locali, regionali, statali), osservate attraverso il filtro metodologico della sociologia, in particolare della sociologia economica, della sociologia del lavoro e dei connessi studi sulle relazioni industriali.

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Workers on boards: the idea is not going away.

It’s the Conservative party conference this week and City types are agog to hear whether Theresa May will give more details about her pledge to reform capitalism. In July, in what was meant to be one of many campaign speeches for the Tory leadership, May attacked runaway executive pay and said she would put workers and consumers on boards to make companies more accountable to society. Later that day, Andrea Leadsom pulled out of the race and May became prime minister, with her remarks echoing in the ears of fund managers and bosses.

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A Nordest prove di governance 4.0.

La Texa di Monastier di Treviso, tra i primi produttori europei di sistemi di controllo diagnostico da remoto per automotive, 64 milioni di fatturato e 600 addetti, creatrice, tra l’altro, di Texa Care, sofisticato strumento miniaturizzato che permette alle officine di dialogare a distanza con il veicolo e con lo smartphone dell’automobilista, ha appena assoldato un nuovo direttore generale, Mauro Sordini, «deputato» allo sviluppo dell’Internet of things.

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Indagine Eurofound sulla partecipazione dei lavoratori.

Pubblichiamo in allegato l’Executive Summary della terza indagine sulle imprese europee in merito alla partecipazione diretta e indiretta dei lavoratori, condotta e pubblicata nel gennaio 2016 da Eurofound (www.eurofound.europa.eu), la fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, agenzia tripartita dell’Unione Europea istituita nel 1975.

Eurofound, Terza indagine sulle imprese europee, Partecipazione diretta e indiretta dei lavoratori, January 2016

Lavoro, il piano del governo: addio al bonus assunzioni, si punta sulla produttività.

GLI OCCUPATI a tempo indeterminato crescono dello 0,3% da maggio a luglio (su febbraio-aprile), quelli a termine dieci volte tanto (+3,1%). I lavoratori autonomi scendono (-68 mila in un mese). Le imprese che dovevano stabilizzare i precari lo hanno già fatto, sfruttando il bonus. E tutta l’operazione sgravi-assunzioni peserà sulle casse pubbliche per circa 17 miliardi nell’arco di sette anni complessivi, considerando quelli che i tecnici chiamano i trascinamenti.

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