Raffaele Lungarella e Francesco Vella – Imprese partecipate dai lavoratori: una nuova proposta

La Cisl ha presentato di recente una proposta di legge di iniziativa popolare: “Partecipazione al lavoro. Per una governance d’impresa partecipata dai lavoratori”. L’obiettivo è dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione, riconoscendo il diritto dei lavoratori a essere coinvolti nella gestione delle aziende attraverso una cornice normativa che lo regolamenti nelle sue diverse forme.

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Mario Bozzi Sentieri – La Cisl si riscopre “partecipativa”, è tempo di un fronte ampio per la cogestione?

In sede di relazione introduttiva al XIX Congresso Confederale, il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha posto l’accento sulla necessità di costruire un nuovo modello di relazioni sociali, attraverso la realizzazione della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, come previsto dall’art. 46 della Costituzione.

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19° Congresso confederale Cisl, Sbarra: “Una legge di iniziativa popolare sulla partecipazione”.

È in corso a Roma il 19° Congresso confederale della Cisl, al quale partecipano anche i delegati di First Cisl. L’importante evento, di cui è possibile seguire la diretta streaming sul sito www.cisl.it, è cominciato con l’Inno d’Italia ed europeo partecipato da oltre mille delegati provenienti da tutta Italia, una platea che rappresenta 4 milioni e 76mila iscritti, e numerosi ospiti internazionali, politici, sindacati e istituzioni. A salutare l’avvio dei lavori anche i messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Papa Francesco.

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Lavoratori nel cda Gtt, sindacati contro. La Cisl dice sì: può essere una svolta.

L’annuncio del sindaco, Stefano Lo Russo, sulla volontà di inserire un rappresentante dei lavoratori nel prossimo consiglio di amministrazione di Gtt ha creato «un acceso dibattito» tra i sindacati. Un po’ perché non si aspettavano una decisione del genere, un po’ perché sarebbe un modello di gestione totalmente innovativo in Italia che, a differenza della Germania dove invece è già collaudato, non ha nemmeno una chiara cornice normativa.

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STELLANTIS/ E la sfida per il sindacato (in Cda) che va oltre il mondo dell’auto

Nascosta tra Covid e Crisi-NonCrisi di Governo, spinta nei media sulle pagine interne dai consueti e un po’ tri(s)ti resoconti di fine anno, resa appena degna di uno sguardo sui social impegnati a discettare dell’ennesimo ultimo pigolìo delle pallide influencer nostrane, la notizia che Fiat e Peugeot non esistono più sembra aver raccolto meno interesse nella gente perfino delle esternazioni di un qualsiasi politico di seconda fila.

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Renato Costanzo Gatti – Parliamo di cogestione

Non è solo il movimento delle sardine ad evidenziare la crisi afasica dei partiti, incapaci, tranne la Lega, di parlare con i cittadini in uno schietto confronto, soffocato invece dalla trasformazione dei partiti da “intellettuali collettivi” a comitati elettorali; anche su altri fronti si nota la vivacità di altri organismi democratici che sembrano voler ricominciare a fare politica. Mi riferisco alla recente proposta del segretario CGIL Landini per un impegno di governo-sindacati-Confindustria ad affrontare un futuro per il nostro paese che sembra avviato allo sbriciolamento.

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Focus FCA-Psa – Bentivogli: “Una svolta i lavoratori nel cda”.

Fca ha rassicurato i sindacati: la fusione annunciata con Psa non mette in discussione il piano di investimenti da 5 miliardi, mirato anche a salvaguardare l’occupazione in Italia. E’ quanto emerso da un incontro tra l’azienda automobilistica e i sindacati di categoria, che si è tenuto a Torino Mirafiori, nel quale il Ceo Emea di Fca, Pietro Gorlier, ha illustrato i contenuti di un memorandum che prevede una fusione al 50-50 con un primo board composto da 10 consiglieri tra cui 2 rappresentanti dei lavoratori uno, per Psa ed uno per Fca. L’assetto azionario sarà stabile per 7 anni ad eccezione della possibilità della famiglia Peugeot di salire e DongFeng scendere.

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Intervista a Guido Antolini

Ci parli di lei…

Ho 61 anni, ho finora vissuto una vita molto intensa, con esperienze diversificate e significative. Universitario fuori sede, sono entrato in BNL da neolaureato nel 1982. Nel 1987 sono diventato Funzionario, e dopo aver ricoperto diversi incarichi sempre nell’ambito del Credito, in numerose filiali italiane, mi sono avvicinato all’attività sindacale nel 2000. Erano i tempi in cui tutti i dipendenti BNL erano individualmente azionisti, prima per l’offerta ricevuta in sede di privatizzazione, poi per la possibilità di avere il pagamento in azioni del premio annuale di rendimento.

Il sindacato del quale ho successivamente ricevuto l’incarico di coordinare nella BNL, il Dircredito, ritenne di affrontare le burocrazie imposte dalla Legge (il TUF – dlgs 58/99) per offrire ai dipendenti e a ogni altro Piccolo Azionista interessato la possibilità di essere rappresentato in Assemblea attraverso la costituzione di una Associazione di Piccoli Azionisti, Azione BNL.

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