Germania, le elezioni più noiose della storia.

 

A screen that shows the TV debate between German Chancellor Angela Merkel of the Christian Democratic Union (CDU) and her challenger Germany's Social Democratic Party SPD candidate for chancellor Martin Schulz in Berlin, Germany, September 3, 2017. German voters will take to the polls in a general election on September 24. REUTERS TV

Molte parole, pochissimi dibattiti e nessune idea nuova: così in linea di massima è stata definita la campagna politica per le elezioni federali del prossimo 24 settembre.

Con un profilo ideologico annacquato dopo anni di grande coalizione da innumerevoli compromessi, finte amicizie e stagnazione forzata, i partiti sembrano incapaci di trovare una linea che li distingua. L’atteso duello televisivo tra la Cancelliera Merkel e lo sfidante della Spd, Martin Schulz si è risolto in un sonnifero che ha fatto addormentare la maggior parte degli spettatori davanti allo schermo. A un paio di settimane dal voto, la sensazione è che non c’è competizione. La Cdu vincerà le elezioni e Angela Merkel sarà il prossimo cancelliere tedesco per il quarto mandato. L’unica questione ancora senza risposta è se la Cdu governerà di nuovo una grande coalizione con la Spd, o avrà di nuovo come partner il partito liberale Fdp, che dopo 4 anni di assenza dal Bundestag sta vivendo una nuova rinascita. Questa eventualità, preferita da circa il 40% dell’elettorato, sembra essere l’unica poco gradita ai sindacati, che per il resto non si son pronunciati ufficialmente a favore di nessun partito. Dopo una fase iniziale di entusismo per il nuovo candidato della Spd, Schulz, e del suo corso all’insegna di una maggiore giustizia sociale, il sindacato unitario Dgb e le maggiori organizzazioni, hanno dato all’occasione un colpo alla botte e un altro al cerchio in vista di una nuova, non sgradita, grande coalizione. A differenza dei grandi partiti tuttavia, che si mantengono sul vago, il Dgb ha presentato una lista concreta e dettagliata delle richieste dei lavoratori e delle loro organizzazioni a prossimo governo. In sintesi, i punti pricipali riguardano: la gestione del lavoro del futuro, un ampliamento della cogestione, maggiori investimenti nell’istruzione e qualificazione, nel sistema previdenziale e sanitario, nelle infrastrutture, programmi per l’edilizia abitativa a costi accessibili, equità fiscale, migliore integrazione dei migranti e loro ripartizione in Europa, migliore trattamento pensionistico e rafforzamento delle istituzioni europee.

(www.conquistedellavoro.it, 15.09.2017)

 

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