Economia e lavoro: Rossi rilancia la cogestione alla tedesca.

Da qualunque parte si voglia affrontare la questione, la “locomotiva tedesca” rimane un punto di riferimento. Nel bene o nel male, a seconda che la si guardi da destra o da sinistra e a seconda da chi la guarda da destra o da sinistra.

La destra mainstrean ne apprezza il pensiero economico liberistico, monetarista e produttivista, nel quale il lavoro è una variabile del tutto dipendente dal valore delle azioni, dai proventi del capitale. La sinistra invece ne riscopre uno dei pilastri dell’economia sociale di mercato, quando fu introdotta nella legislazione tedesca la Mitbestimmung: cogestione, codecisione, compartecipazione dei lavoratori all’impresa, comunque si voglia tradurre questo concetto.

Per ultimo in ordine di tempo l’ha rilanciata oggi Enrico Rossi, presidente confermato della Regione Toscana, intervenuto alla presentazione del rapporto dell’Irpet e dell’Unioncamere sulla situazione economica in Toscana. Il ragionamento di Rossi è contenuto in questa osservazione che in sintesi suona così: “L’economia toscana ha retto alla crisi meglio di tante altre regioni e questo è avvenuto grazie da una parte a imprenditori coraggiosi che hanno investito denaro, tempo e impegno prendendosi molti rischi d’impresa e dall’altra grazie ai lavoratori che hanno accettato ritmi di lavoro straordinari e anche trattamenti economici che tenevano conto dall’andamento dei mercati. Si tratta in sostanza già di una collaborazione impresa-lavoro che va al di là dei vecchi rapporti basati sulla contrapposizione. Perché non passare a un fase ulteriore capace di rilanciare il sistema toscano non solo dal punto di vista dello sviluppo, ma anche da quello dei rapporti industriali”.

E questa fase, secondo Rossi, è ristudiare il modello della Mitbestimmung tedesca, che è quanto di buono c’è nel supermercato tedesco della politica, dove invece purtroppo ora prevalgono “i bavaresi” e cioè i politici dell’austerity a qualunque costo e ai danni dei cittadini, soprattutto quelli più deboli, come ad esempio Wolfgang Schaeuble ministro delle Finanze che non è bavarese ma ne rappresenta la visione del mondo.

Meglio i renani quelli che nel primo dopoguerra introdussero nella legislazione industriale il principio della cogestione. Meglio il “cancelliere di ferro” socialdemocratico Helmut Schmidt che formalizzò definitivamente il diritto aziendale con la legge del 1976 che stabilisce che nelle aziende più grandi (più di 2mila dipendenti) i lavoratori devono essere rappresentati da metà dei membri di un consiglio di sorveglianza (gli azionisti dall’altra metà e dal presidente che vale il doppio), mentre in quelle più piccole i dipendenti controllano un terzo delle poltrone.

Come ha spiegato Vincenzo Vita, manager italiano che ha guidato il grande gruppo farmaceutico Shering, al Sole 24 Ore, l’aspetto chiave della Mitbestimmung è l’informazione. “Il libero accesso alle informazioni crea tra i dirigenti dell’impresa e i rappresentanti dei dipendenti una certa corresponsabilità. La società è in difficoltà? I sindacati agiranno di conseguenza e chiederanno aumenti moderati. La società va bene? Chiederanno aumenti salariali più generosi”.

La cogestione all’italiana è una buona idea ed esiste già un esperimento in Toscana, quello dell’Unicoop Firenze, ideato e avviato da Turiddu Campaini. Ma è applicabile partendo dalla Toscana “un modello manifatturiero industriale che si evolve nelle relazioni sociali con la compartecipazione”, come ha detto Rossi? Intanto, la compartecipazione di fatto che si è venuta a determinare in questi anni di crisi ha abbattuto molti steccati e molti pregiudizi storici fra le parti sociali. Si tratta dunque di farsi promotori, come Regione Toscana, di una iniziativa politica forte ed efficace per definire anche normativamente questa esperienza.

Nella ricerca di un nuovo modo di far politica guardando ai valori della sinistra impostato da tempo da Rossi, questo sicuramente è uno dei più concreti e per l’Italia una vera grande riforma.

(P. Meucci, www.stamptoscana.it, 03.07.2015)

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