FC Clivense, un nuovo modello di calcio.

Si è svolto lo scorso giovedì 27 ottobre, nella sede della Phoenix Group a Verona, il 5^ Meeting Nazionale organizzato dai Commercialisti Azienda Sport (Aicas), “L’azienda calcio partecipata: il modello Clivense”.

Nel corso del Meeting, ampio e proficuo il dibattito sui temi del progetto sportivo di sostenibilità, sullo smart football hub, focus sul piano industriale e su nuovo concetto di azienda calcio partecipata. Un “nuovo modello di business” che a breve, tutte le società di calcio di Eccellenza, Promozione e Lega Pro dovranno promuovere per vincere la sfida al calcio austerity e rendere i tifosi attori principali della vita societaria della propria squadra del cuore.

Il progetto
FC Clivense è un progetto sportivo di sostenibilità nato dal disegno di un nuovo concetto di calcio: la società e la squadra si configurano come uno smart football hub, ossia un aggregato di valori positivi ed etica dello Sport, in cui il tifoso si riconosce pienamente.

La squadra
FC Clivense si ispira a un modello di business moderno, tipico dei top club della Premier League inglese e della Liga Spagnola. L’obiettivo tecnico-sportivo è creare una società in cui sia strettissimo il collegamento tra prima squadra e le giovanili.

FC Clivense, modello aperto, partecipato e vincente
Il progetto aziendale di FC Clivense si basa su un modello “nativamente” aperto, esempio di vero e proprio azionariato diffuso ed è stato tradotto nella pratica attraverso lo strumento dell’equity crowdfunding. I tanti sottoscrittori e l’esito positivo della campagna hanno dato ragione all’intuizione di dare a tutti la possibilità di partecipare ad un progetto anche “comunitariamente” molto forte, andando a prevedere soglie di investimento differenziate per importo, a partire da una base assolutamente accessibile di 250 euro.

Investitori tutti facenti parte a pieno titolo del capitale, in un sistema di fluttuosa condivisione del progetto e dunque di reciproca responsabilizzazione. FC Clivense risulta essere un modello di vero “calcio partecipato” un unicum per una società di calcio che partecipa al campionato di eccellenza veneta, determinato con principi fondativi importanti che sono stati volutamente tradotti nella natura societaria.

Principi di apertura, inclusione sociale, sostenibilità economica, trasparenza societaria, attenzione alle persone, ai giovani – in particolare – confermano l’adesione alle linee della Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Il commento di Alberto Fezzi, avvocato, Responsabile Affari legali e societari di Phoenix Capital che ha “disegnato” l’evoluzione societaria della Clivense, insieme al partner Farina Consulting: «Siamo felici di ospitare questo convegno qui in Phoenix proprio per confrontarci – anche a livello nazionale – sul progetto Clivense come progetto innovativo di calcio sostenibile: un progetto esportabile in tutte quelle realtà del calcio dilettantistico o semiprofessionistico o all’inizio del professionismo che probabilmente senza un progetto di questo tipo col tempo non riusciranno più a sostenersi. La partecipazione del pubblico alla società, la condivisione del capitale, anche del rischio, che fa diventare però per il tifoso la squadra, la propria squadra nel vero senso della parola sono i punti di forza del modello Clivense che si può applicare potenzialmente a tutte quelle società che hanno un forte bacino d’utenza come è stata la Clivense».

Le parole di Antonio Sanges, presidente AICAS: «Ringrazio quanti ci hanno dato questa opportunità di confronto con i colleghi e con gli avvocati che hanno costruito questo progetto: la nostra è un’analisi per cercare di esportare questo progetto nel mondo del dilettantismo del calcio perché presumiamo che – considerati anche i costi di sostenibilità delle sportive dilettantistiche – solamente coinvolgendo il territorio e i tifosi il progetto aziendale delle squadre di calcio può avere un valore aggiunto. Ben venga questo progetto della Clivense che ci ha incuriosito moltissimo e di cui abbiamo voluto analizzare l’avvio e il modello, se efficiente ed efficace».

(Verona Economia)

 

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