A tu per tu con l’autore: intervista a Pietro Ichino sulla partecipazione dei lavoratori (RIDL, 2013)

Un dialogo tra Giorgio Impellizzieri, Emmanuele Massagli e Pietro Ichino

L’intervista prende le mosse dalla lettura del saggio “La partecipazione dei lavoratori all’impresa: le ragioni di un ritardo” (in RIDL, 2013, 1, pp. 861-879) con cui Pietro Ichino ha trattato dell’evoluzione storica della partecipazione dei lavoratori e le ragioni della mancata implementazione dell’istituto in Italia. Le tesi e le argomentazioni contenute nel testo sono particolarmente pertinenti nel tempo presente in cui, anche grazie a una proposta di iniziativa legislativa popolare presentata dalla Cisl, è ripartito il dibattito sulla opportunità di una legge di sostegno alla partecipazione.

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Pietro Ichino – Perché la partecipazione é rimasta sulla carta

Trascrizione di una video-intervista a cura di Ada Fichera che è stata proiettata al convegno promosso da Italia Decide l’11 maggio 2023 – In proposito vedi anche il video della precedente intervista sul medesimo argomento, a cura della stessa giornalista, del novembre 2022.

In allegato le slides di un altro intervento del prof. Ichino sullo stesso argomento.

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Pietro Ichino – La partecipazione delle persone nell’impresa

Per gentile concessione dell’Autore, pubblichiamo in allegato le slides della comunicazione del Sen. Prof. Pietro Ichino alla conferenza-dibattito di giovedì 14 dicembre alle ore 21:00 presso il Circolo PD Gino Giugni in via Astesani 27 a Milano.

P. Ichino – Milano-14XII21-Circolo-PD-Gino-Giugni

(Tratto dal sito www.pietroichino.it)

 

 

Le aspettative disattese della partecipazione dei lavoratori all’impresa

Chi ha seguito il webinar promosso da Futura network il 27 maggio ricorderà che nell’ultima parte del dibattito è stato affrontato il tema della partecipazione dei lavoratori all’impresa. In un’ottica di evoluzione o riforma del capitalismo, si possono arrivare a sperimentare, come hanno suggerito l’ex premier Romano Prodi e il presidente di NeXt Giovanni Battista Costa, nuove forme di partecipazione che si fondino sull’idea di un modello collaborativo tra i lavoratori e l’imprenditore.

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Intervista a Maurizio Del Conte

Maurizio Del Conte con DPR 12 gennaio 2016 è stato nominato Presidente della Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro-ANPAL per un triennio e in data 12 settembre è diventato Amministratore Unico di Italia Lavoro. Professore di Diritto del lavoro all’Università Bocconi, Ph.d in Diritto del lavoro e relazioni industriali europei e comparati nell’Università degli Studi di Pavia, già Direttore della Research Unit of Law and Economics Studies del Centro di Ricerca P. Baffi, è stato Visiting Professor alla University of Richmond, School of Law (USA) e alla Kobe University (Giappone). Membro della Policy Unit presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consigliere giuridico del Presidente del Consiglio dei Ministri dal 2014 al 2016, membro del Comitato Scientifico per l’indirizzo dei metodi e delle procedure per il monitoraggio della riforma del mercato del lavoro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, membro della Consulta degli Esperti costituita dal Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, già consulente per le politiche del lavoro del Comune di Milano, avvocato cassazionista nel Foro di Milano.

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Ancora su impresa e partecipazione.

Torniamo ancora sul tema dell’impresa e della partecipazione, sollecitati dal bel libro di Filippo Peschiera presentato a Roma l’8 novembre scorso, “La collaborazione nella impresa tra capitale e lavoro dal dopo guerra ad oggi: verso il modello renano”. Le Conclusioni del libro sono dell’Ing. Davide Viziano, Presidente del Gruppo Regionale UCID della Liguria e Vice Presidente Nazionale.

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Worker and consumer representation on boards, which route should the UK take ?

La partecipazione dei lavoratori all’impresa nasce dalla condivisione delle informazioni, si rafforza mediante la consultazione dello staff, dei rappresentanti o dei team di lavoro e, talvolta, si realizza al “terzo livello” della cogestione. Non credo alla gerarchia dei tre livelli di partecipazione: un’ampia condivisione delle informazioni aziendali può rivelarsi molto più produttiva di un complicato processo decisionale mirato a mettere tutti d’accordo. Ogni azienda ha la sua storia e la sua cultura e, di conseguenza, le sue pratiche partecipative. Ma anche un popolo, una nazione o un partito hanno approcci peculiari rispetto al tema della partecipazione. Interessante quindi il contributo di pensiero che pubblichiamo di seguito perché presenta un progetto di riforma “inaspettato” da parte del nuovo primo ministro britannico e, inoltre, ci consente di ripercorrere le diverse applicazioni della codeterminazione nell’Unione Europea. Visionario il progetto di rappresentanza dei consumatori nel board. (nota del Redattore) Continua la lettura