Furlan, Cisl, vanno introdotte forme di democrazia economica anche in Italia.

“La debolezza del nostro sistema industriale è sotto gli occhi di tutti. Sono ormai troppi i casi in cui proprietari stranieri sfruttano marchi italiani e delocalizzano all’estero le produzioni, magari dopo aver incassato pure i contributi di Stato”: lo afferma la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una sua lettera pubblicata oggi sul Sole 24 Ore.

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Il sistema dualistico di amministrazione e controllo nella società per azioni.

Il sistema dualistico di amministrazione e controllo – come illustra la Relazione al d.lgs. n. 6/2003 (§ 6, I) – si ispira ai modelli disegnati negli ordinamenti tedesco e francese, ed allo Statuto della Società Europea, come regolato dal Consiglio dell’Unione con Regolamento dell’8 ottobre 2001, n. 2157. Il sistema si caratterizza per la presenza di un organo intermedio fra l’assemblea dei soci, proprietari dell’impresa, ed i gestori di questa: il consiglio di sorveglianza.

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Federico Butera – La partecipazione progettuale

Sintesi dell’intervento di Federico Butera, Professore Emerito di Scienze dell’Organizzazione, Università Bicocca di Milano e Sapienza di Roma. Presidente Fondazione IRSO, Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi, al seminario “Co-determinazione 4.0 – Governance e Contrattazione d’anticipo nella digitalizzazione”, organizzato da CGIL e tenutosi a Roma il 22 marzo 2018.

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Sergio Luciano – L’amnesia di Calenda e il rischio Gattopardo per il 5% in mano ai lavoratori

Perfino all’Alitalia funzionò: nel 1997 l’allora amministratore delegato della compagnia di bandiera, Domenico Cempella, firmò un accordo con l’Anpac, il potente sindacato dei piloti amichevolmente definito “Aquila selvaggia”, allora guidato dal comandante Augusto Angioletti, che divenne consigliere d’amministrazione della compagnia, in preparazione di una “fase due” che poi non decollò mai. Ma quel biennio fu l’unico, e l’ultimo, in cui l’azienda godette di una stabile pace sindacale e fece utili.

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L’ex-Alcoa diventa un simbolo: ai lavoratori il 5%.

Partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa con una quota del 5% delle azioni totali della società. Si è concluso con questa novità l’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza dell’ex impianto Alcoa di Portovesme, alla presenza dei vertici di Sider Alloys con l’ad Giuseppe Mannina, del ministro Carlo Calenda, del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, del commissario del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, e Fim, Fiom e Uilm.

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Rappresentanza sindacale in Francia, Spagna e Germania riforme da tenere d’occhio.

L a vicenda Amazon ha riportato agli onori della cronaca uno degli elementi strutturali della società italiana di oggi: lo stato di crisi del sindacato e della sua rappresentatività. Sullo sfondo di questa controversa vertenza è infatti ritornato a galla il problema dell’eccessiva parcellizzazione della rappresentanza sociale. Questa vicenda dà quindi lo spunto per riflettere su quello che sta accadendo in giro per l’Europa in materia: cioè quali riforme paesi come Francia, Spagna e Germania hanno realizzato o sono sul punto di farlo per modificare il loro sistema di rappresentanza.

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Intervista ad Ambra Tessera

A. TesseraCi parli di lei…

Mi chiamo Ambra Tessera e sono una sindacalista del settore chimico farmaceutico, tessile e manifatturiero di Milano. La federazione a cui appartengo si chiama FILCTEM CGIL.

Provengo da un’azienda del settore chimico farmaceutico nella quale ho vissuto in prima persona cosa significa lavorare e avere, quindi, dei diritti e dei doveri.

Mi sono occupata dei bisogni e dei sogni dei lavoratori prima come delegata sindacale e poi come funzionaria.

Per svolgere il mio lavoro al meglio, mi impegno nel realizzare buone relazioni industriali, attraverso un dialogo aperto, trasparente e produttivo che privilegia il lato umano di ognuno. Solo in questo modo, nel rispetto di ogni ruolo e con senso di responsabilità individuale e collettiva, sono convinta sia possibile sviluppare una cultura realmente partecipativa. Come persona e sindacalista ho un sogno: la ripresa del movimento unitario dei lavoratori e del sindacato, che ponga con forza nell’agenda politica la questione della partecipazione dei lavoratori alla governance dell’impresa. Continua la lettura

Ancora su impresa e partecipazione.

Torniamo ancora sul tema dell’impresa e della partecipazione, sollecitati dal bel libro di Filippo Peschiera presentato a Roma l’8 novembre scorso, “La collaborazione nella impresa tra capitale e lavoro dal dopo guerra ad oggi: verso il modello renano”. Le Conclusioni del libro sono dell’Ing. Davide Viziano, Presidente del Gruppo Regionale UCID della Liguria e Vice Presidente Nazionale.

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Worker and consumer representation on boards, which route should the UK take ?

La partecipazione dei lavoratori all’impresa nasce dalla condivisione delle informazioni, si rafforza mediante la consultazione dello staff, dei rappresentanti o dei team di lavoro e, talvolta, si realizza al “terzo livello” della cogestione. Non credo alla gerarchia dei tre livelli di partecipazione: un’ampia condivisione delle informazioni aziendali può rivelarsi molto più produttiva di un complicato processo decisionale mirato a mettere tutti d’accordo. Ogni azienda ha la sua storia e la sua cultura e, di conseguenza, le sue pratiche partecipative. Ma anche un popolo, una nazione o un partito hanno approcci peculiari rispetto al tema della partecipazione. Interessante quindi il contributo di pensiero che pubblichiamo di seguito perché presenta un progetto di riforma “inaspettato” da parte del nuovo primo ministro britannico e, inoltre, ci consente di ripercorrere le diverse applicazioni della codeterminazione nell’Unione Europea. Visionario il progetto di rappresentanza dei consumatori nel board. (nota del Redattore) Continua la lettura