Lights On! Come le cooperative di produzione e lavoro e le cooperative sociali affrontano il lavoro non dichiarato.

Il lavoro sommerso ha diversi effetti e conseguenze negative, non solo sui governi, ma anche sui sistemi di welfare e sulle imprese. Questo fenomeno che si diffonde in tutti i settori, non conosce confini nazionali, si interseca con le violazioni dei diritti umani e spesso colpisce donne, migranti e giovani lavoratori. Trovare il modo di agire contro il lavoro sommerso, quindi, è una sfida non solo per i governi, ma richiede azioni concrete anche da parte delle imprese.

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La scommessa dell’Onu sull’economia sociale.

Inutile nasconderselo. Il mondo del lavoro sta vivendo profondi cambiamenti. A guardare il fenomeno in corso si osserva un’accelerazione dei processi di automazione e digitalizzazione e una perdita di posti maggiore rispetto alla creazione di nuova occupazione. Sorge spontaneo chiedersi dove stia andando il mondo del lavoro, quale sarà il futuro dei lavoratori. A interrogarsi è anche l’Ilo (International Labour organization delle Nazioni Unite) che nel suo centro internazionale di formazione a Torino ha organizzato, dal 3 al 7 giugno, la decima edizione dell’Accademia Ess (Economia sociale e solidale) con un titolo che è di per sé un programma: “Economia sociale e solidale – Un’agenda incentrata sulla persona, che guarda al futuro del lavoro”.

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La partecipazione organizzativa dei lavoratori nelle aziende cooperative.

Presentiamo di seguito la sintesi della ricerca in oggetto condotta dal prof. Mario Ricciardi, che ringraziamo per l’invio della documentazione, e dal prof. Luciano Pero.

“L’indagine di cui illustriamo i risultati ha come oggetto la cosiddetta partecipazione organizzativa dei lavoratori nelle aziende, e in particolare nelle aziende cooperative di Legacoop Emilia Romagna.

La ricerca si è svolta tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017, ha coinvolto 12 cooperative indicate  da Legacoop tra le aziende di settori diversi e anche di diverse dimensioni  perché considerate significative ai fini della nostra ricerca.

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Indagine sulle cooperative sociali: “Generano lavoro. Impatto positivo in Emilia”.

Più di 9 milioni di euro di benefici generati per la Pubblica Amministrazione, 1.940 lavoratori svantaggiati assunti, un fatturato complessivo che si avvicina ai 277 milioni di euro e quasi 7mila addetti al 77,5% con contratti a tempo indeterminato. È un impatto decisamente positivo quello generato in Emilia-Romagna dalle 203 cooperative sociali aderenti a Federsolidarietà/Confcooperative che svolgono inserimenti lavorativi. Un bilancio calcolato (su dati 2016) da una innovativa “Ricerca sull’impatto sociale ed economico dell’inserimento lavorativo nelle cooperative sociali” promossa da Federsolidarietà/Confcooperative Emilia Romagna e curata da AICCON.

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Imprenditori cooperativi.

Per le imprese cooperative imolesi siamo alla chiusura delle Assemblee di Bilancio dell’anno 2016. Dall’esame d’insieme si evidenzia una situazione che presenta risultati positivi in tutti i settori produttivi, nei servizi e nella distribuzione, ad eccezione del comparto delle costruzioni edili, anche se si colgono segnali di crescita delle imprese attive dopo almeno un quinquennio di fortissima crisi.

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