Il dibattito attorno all’opportunità o meno dell’approvazione di un salario minimo legale (proposta unitariamente presentata dalle forze di opposizione, eccetto Italia Viva) ha polarizzato il confronto recente in materia di lavoro. La contesa mediatica è facilmente vinta da chi sostiene gli effetti salvifici di un pavimento stipendiale di 9 euro lordi imposto a qualsiasi posizione lavorativa: il messaggio è semplice e accattivante, costruito attorno a un (doveroso!) desiderio di maggiore dignità del lavoro.
Presentazione del nuovo numero della rivista Partecipazione.
Mercoledì 19 luglio, dalle 17:30 alle 19:00, viene presentato il n. 4 della rivista Partecipazione edita dall’Istituto Stato e Partecipazione.
L’evento avrà luogo presso la Sala Tatarella della Camera dei Deputati in via degli Uffici del Vicario 21 a Roma.
Per prenotazioni: info@istitutostatoepartecipazione.it, amorese_a@camera.it
È nata Gff, la cooperativa per la re-industrializzazione partecipata della fabbrica Gkn.
Il 10 luglio è nato l’embrione che punta a fare ciò che finanza ed enti pubblici hanno solo detto di volere davvero. Cuore del progetto: la produzione di cargo-bike e pannelli solari di nuova generazione. I rischi e le incertezze non mancano ma la vicenda è già fonte di preziosi insegnamenti. Economici, sociali ma soprattutto politici. Continua la lettura
Lavoro, Foti (FdI): è ora di attuare partecipazione prevista in Costituzione.
“È la prima volta che Fratelli d’Italia non presenta una proposta di legge in parlamento sulla partecipazione agli utili dei lavoratori e/o al capitale delle imprese da parte degli stessi. E non lo ha fatto per un’unica ragione: la Cisl ci aveva annunciato una propria proposta di legge sulla partecipazione.
Raffaele Bonanni – Senza partecipazione si sviluppa il populismo
Il movimento sindacale italiano ha avuto storicamente il merito di saper accompagnare nel sostegno ogni passaggio difficoltoso della Repubblica, nell’idea che la arretratezza del paese, le difficoltà economiche, gli attacchi terroristici interni, fossero motivi più che sufficienti per impegnare la propria realtà rappresentanza di interessi specifici nella società, anche per la tenuta delle istituzioni. Ha saputo così rappresentare i propri interessi di “classe”, dentro la logica più vasta della comunità nazionale.
Partecipazione, capitolo importante delle riforme istituzionali.
Prof. Cassese, intanto: nel sommario delle riforme istituzionali necessarie al Paese, a suo giudizio può essere inserito anche il capitolo della partecipazione dei lavoratori?
Non solo può, ma deve. È dal 1948 che la legge più alta, la Costituzione, prevede la collaborazione dei lavoratori nella gestione delle imprese. Dopo, sulla partecipazione si è fatta tanta retorica, ma la costituzione vivente non è stata mai adeguata a quella che è entrata in vigore nel 1948.
Democrazia economica: la collettività è al centro.
E’ possibile creare un sistema finanziario al servizio del benessere delle persone? Può sembrare un’utopia, ma in fondo è una delle finalità di base dell’economia: distribuire le risorse equamente per massimizzare i benefici. Come fare? Intanto offrire una formazione adeguata a tutti, indipendentemente dallo status socio-economico.
Oxfam France: i divari retributivi tra manager e lavoratori sono sempre più ampi.
Con la pandemia da Covid-19, la crisi climatica e l’aumento del costo della vita la distribuzione della ricchezza è diventata sempre meno equa: dal 2020 l’1% più ricco della popolazione ha guadagnato quasi due terzi della nuova ricchezza nel mondo.
Partecipazione dei lavoratori nelle aziende, l’Ucid sostiene la raccolta di firme lanciata dalla Cisl.
Il presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), Riccardo Pedrizzi, ha scritto una missiva al segretario generale della Cisl Luigi Sbarra per esprimere soddisfazione e sostegno all’iniziativa sulla raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende e la democrazia economia.
Can employee-owned firms afford to stick to their principles in a downturn?
In March, having posted a loss of £234m for 2022-23, the John Lewis Partnership announced that no annual bonuses would be paid for only the second year since 1953, warning that its situation had become so dire that jobs were at risk.