Partecipazione dei lavoratori: la sperimentazione parte da Vicenza.

Nuovi strumenti per affrontare la crisi, ma anche una nuova contrattazione sindacale, che innovi le relazioni tra aziende e lavoratori rendendo tutti partecipi e protagonisti della gestione dell’impresa.

Della sua efficacia è convinta la Cisl di Vicenza, che nei giorni scorsi al ministro del Lavoro Poletti ha presentato ufficialmente, insieme ai sindacati Cgil e Uil e Confindustria locale, il protocollo sottoscritto con loro per aprire la strada a un nuovo modello di partecipazione dei lavoratori: un meccanismo che si traduce per i lavoratori in un sistema nuovo di risparmio e, dall’altra parte, per l’azienda in una forma di finanziamento legato a progetti di sviluppo. Il Ministro, che ha definito molto interessante l’iniziativa, si è ora impegnato ad attivare un tavolo tecnico per valutare quali misure possano sostenere la sperimentazione vicentina, nonché estenderla a tutto il territorio nazionale.

In sintesi, il protocollo stabilisce che si possano realizzare sul territorio vicentino accordi aziendali tramite i quali i lavoratori, su base volontaria, “investono” nella propria impresa destinando parte dello stipendio all’acquisto di “minibond” aziendali. Dall’altra parte, si stabiliscono forme di partecipazione diretta dei lavoratori alla gestione dell’impresa stessa, con modalità di volta in volta definite tramite contrattazione (ad esempio una loro rappresentanza nel Cda o l’istituzione di comitati di partecipazione).

«L’accordo introduce la possibilità di sperimentare forme di partecipazione finanziaria, strategica e gestionale» spiega Gianfranco Refosco, segretario generale provinciale della Cisl di Vicenza. «È davvero un nuovo paradigma culturale, perché porta imprenditori e lavoratori a impostare le loro relazioni in maniera nuova e cooperativa, fondandole sulla reciprocità: da un lato i lavoratori investono nella loro impresa, dall’altro l’azienda è spinta in virtù di questo a investire maggiormente nei propri lavoratori, condividendo con loro strategie, indirizzi di sviluppo e risultati. Così si favoriscono rapporti più collaborativi e meno conflittuali, e il ruolo dei lavoratori si fa più attivo portando beneficio all’impresa».

Nel corso dell’incontro, al ministro Poletti è stato dunque chiesto di adottare provvedimenti che facilitino tali operazioni e incentivino con agevolazioni fiscali e contributive i lavoratori e le aziende che decidono di percorrere questa strada. Accanto al confronto tecnico con il Ministero del Lavoro, si apre ora nel territorio, tramite l’azione contrattuale del sindacato, una fase di individuazione delle aziende disponibili alla sperimentazione. «Quello che è certo è che le parti firmatarie hanno cercato di individuare delle modalità nuove di relazioni industriali – conclude Refosco –, con l’obiettivo di guardare oltre la crisi del manifatturiero, una crisi che nel Vicentino ha portato in questi anni alla perdita di circa 20mila posti di lavoro».

(www.cislvicenza.it, 03.03.2015)

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