Lavoro. Furlan: “Servono relazioni industriali partecipative ed un nuovo modello contrattuale per alzare le buste paga”.

“La Cisl è pronta a sedersi ad un tavolo assieme alle altre organizzazioni sindacali e a Confindustria per ridisegnare il modello sindacale per il nostro Paese”. Accoglie così il segretario generale della Cisl Anna Maria Furlan oggi a Expo per l’Assemblea annuale di Confindustria, “l’invito di Squinzi per individuare assieme nuove relazioni industriali e un nuovo modello contrattuale, dando peso e valore alla contrattazione di secondo livello”.

“Dalla relazione del presidente Squinzi e’ arrivato uno spunto importante sul rinnovo del modello contrattuale” ha osservato Furlan. “C’e’ ancora bisogno del contratto nazionale, ma il vero valore aggiunto viene dal contratto di secondo livello. E’ con il contratto aziendale che si rendono più pesanti le buste paga e si tengono in piedi le imprese”.

Per la leader della Cisl serve dunque “un contratto nazionale che copra il potere d’acquisto delle lavoratrici, ma un contratto di secondo livello che punti sulla competitività e renda più solide le imprese. In questo modo far partecipare i lavoratori riconoscendo loro in termini economici la produttività”. In sostanza contratto nazionale e contratto di secondo livello per Furlan, “sono due elementi complementari” e comunque – conclude – l’unico modo per raggiungere un compromesso è sedersi attorno a un tavolo e cominciare a definire il cambiamento”.

E alla luce dei dati diffusi oggi dall’Ocse che hanno posto l’Italia all’ultimo posto della classifica dei Paesi dell’area per occupazione giovanile: “I dati confermano lo stato del Paese” ha osservato la leader della Cisl dichiarando di attendere dall’Associazione degli industriali proposte condivise da presentare al Governo su crescita, sviluppo. Proposte che – per Furlan- avrebbe fatto bene ad ascoltare anche il premier Renzi la cui decisione è stata quella di visitare lo stabilimento Fca di Melfi.

“Renzi è andato a visitare un’importante fabbrica italiana. Questo è significativo. Credo che sarebbe stato altrettanto importante venire ad ascoltare le proposte di chi rappresenta le imprese” ha osservato ribadendo la necessità di un ” piano straordinario su sviluppo industriale e lavoro. Abbiamo bisogno di una ripresa che dia risposte agli oltre tre milioni di giovani ma anche di cinquantenni disoccupati” ha concluso.

(www.cisl.it, 28.05.2015)

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