Il nuovo numero di “Partecipazione”, tra innovazione, agricoltura e nuova cultura ecologica.

Grazie a Mario Bozzi Sentieri per l’invio del comunicato stampa.

E’ in distribuzione il n. 4 di “Partecipazione”, rivista dell’Istituto Stato e Partecipazione, edita da Eclettica. Nell’articolo di apertura, Francesco Carlesi, Presidente dell’Istituto, conferma l’impegno della rivista a riaffermare ed attualizzare l’Idea Partecipativa, attraverso i temi della valorizzazione dei corpi intermedi; della programmazione nazionale «impegnativa e concertata» tra categorie; della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese e al processo politico, fino a un vero e proprio sforzo etico e scientifico allo stesso tempo che abbia al centro l’idea di uomo sociale e non dell’homo oeconomicus.

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Emanuele Massagli – Partecipazione dei lavoratori, la sfida della Cisl che vale più del salario minimo

Il dibattito attorno all’opportunità o meno dell’approvazione di un salario minimo legale (proposta unitariamente presentata dalle forze di opposizione, eccetto Italia Viva) ha polarizzato il confronto recente in materia di lavoro. La contesa mediatica è facilmente vinta da chi sostiene gli effetti salvifici di un pavimento stipendiale di 9 euro lordi imposto a qualsiasi posizione lavorativa: il messaggio è semplice e accattivante, costruito attorno a un (doveroso!) desiderio di maggiore dignità del lavoro.

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È nata Gff, la cooperativa per la re-industrializzazione partecipata della fabbrica Gkn.

Il 10 luglio è nato l’embrione che punta a fare ciò che finanza ed enti pubblici hanno solo detto di volere davvero. Cuore del progetto: la produzione di cargo-bike e pannelli solari di nuova generazione. I rischi e le incertezze non mancano ma la vicenda è già fonte di preziosi insegnamenti. Economici, sociali ma soprattutto politici. Continua la lettura

Raffaele Bonanni – Senza partecipazione si sviluppa il populismo

Il movimento sindacale italiano ha avuto storicamente il merito di saper accompagnare nel sostegno ogni passaggio difficoltoso della Repubblica, nell’idea che la arretratezza del paese, le difficoltà economiche, gli attacchi terroristici interni, fossero motivi più che sufficienti per impegnare la propria realtà rappresentanza di interessi specifici nella società, anche per la tenuta delle istituzioni. Ha saputo così rappresentare i propri interessi di “classe”, dentro la logica più vasta della comunità nazionale.

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Partecipazione, capitolo importante delle riforme istituzionali.

Prof. Cassese, intanto: nel sommario delle riforme istituzionali necessarie al Paese, a suo giudizio può essere inserito anche il capitolo della partecipazione dei lavoratori?

Non solo può, ma deve. È dal 1948 che la legge più alta, la Costituzione, prevede la collaborazione dei lavoratori nella gestione delle imprese. Dopo, sulla partecipazione si è fatta tanta retorica, ma la costituzione vivente non è stata mai adeguata a quella che è entrata in vigore nel 1948.

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